Internet penserà e deciderà per noi!
In un punto vendita, sensori tracciano lo sguardo dei clienti, così da dedurre quali siano i prodotti più desiderati o quali ritenuti a buon mercato o inutili e suggerire di conseguenza una ottimale esposizione della merce, attuando una politica dei prezzi dinamica capace di adattarsi automaticamente alla domanda e all'offerta e ottenere il massimo profitto.
Quanto descritto sopra non è fantascienza, ma uno degli innumerevoli cambiamenti che porterà "Internet del tutto".
Fino ad oggi abbiamo apprezzato l'internet delle cose o Internet of things o IoT, cioè l'interconnessione di dispositivi elettronici tra di loro per comunicare e scambiare dati (smartphone, tablet, televisori, elettrodomestici e altro), ora ci stiamo spingendo molto velocemente nell'internet del tutto, o Internet o Everything o IoE, che prevede anche la connessione con persone,processi e dati.
Gusti, tendenze, abitudini degli internauti saranno mescolati con dati sui mezzi di trasposto, sul clima, su eventi, su processi, su sequenze di azioni, ecc.. e saranno a nostra disposizione per ANTICIPARE le nostre mosse.
Da un lato ci aiuteranno a non fare tardi al lavoro facendoci suonare la sveglia mezz'ora prima in considerazione del fatto che siamo in riserva di carburante, che nel tragitto da casa al lavoro il traffico sarà deviato a causa di una manifestazione o che magari pioverà, ma dall'altro saremo continuamente spiati e tentati da oggetti intelligenti.
Internet sarà dappertutto, non ne percepiremo neanche più l'esistenza. Gli oggetti, anche quelli di uso quotidiano, stanno diventando sempre più intelligenti e già oggi sono in grado di comunicare tra loro, sempre connessi a Internet.
Dall'altra parte ci siamo noi, immersi in oggetti in apparenza neutrali che invece registrano, macinano e comunicano senza tregua suscitando in noi, utenti attori e spettatori, determinati comportamenti e modi di pensare.
Allo stesso tempo, sicurezza e privacy diventano due temi fondamentali nel momento in cui vediamo entrare nei nostri dispositivi e nelle nostre case sempre più aziende pronte ad accaparrarsi informazioni sulle nostre preferenze. Certo, potremo iniziare a trarre valore noi in prima persona dalle nostre identità digitali e dai dati che ogni giorno immettiamo in rete, ma dobbiamo essere consapevoli che i nostri dati sono in possesso di 5 big, (Facebook, Amazon, Google, Microsoft e Apple) che entreranno così tanto nelle nostre vite private, ai confini tra pubblico e privato.
La nostra auto ci anticiperà quando vorremmo accendere la radio per ascoltare notizie sportive o quando intendiamo abbassare la temperatura, mentre passeggeremo, la vetrina si illuminerà per segnalarci che è esposto l'orologio che abbiamo cercato mezz'ora prima su Amazon mentre il dottore ci chiamerà perché la camicia lo ha avvertito che i nostri battiti cardiaci sono irregolari.