Dematerializzazione dei registri del vino
Il prossimo 30 aprile sarà una data importante per molti operatori nel settore vitivinicolo italiano, dal momento che tale giorno rappresenta il termine ultimo per il primo trasferimento telematico dei dati dei registri vinicoli. Una scadenza rilevante che riguarda l'attività di oltre 65 mila operatori nel campo vitivinicolo coinvolti nella rivoluzione digitale che il MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) e l'ICQRF (Ispettorato Centrale per la Qualità e la Repressione delle Frodi) hanno voluto introdurre nell'ambito della regolamentazione agroalimentare del nostro paese. Un progetto importante (giunto tra i finalisti del Premio Agenda Digitale 2016) che fa capo alla richiesta, avanzata dalle due istituzioni già nel 2015, di un sistema di registrazione telematica delle operazioni di carico e scarico dei prodotti vitivinicoli e che è stato realizzato nell'ambito di un contratto quadro tra il Ministero e la SIAN Spa (la società che gestisce il Sistema Informativo Agricolo Nazionale).
L'obbligo della dematerializzazione dei registri vinicoli è in vigore dal 1° gennaio 2017 e le aziende vinicole (non sono soggetti a tale obbligo i rivenditori al dettaglio con depositi di capacità inferiore a 50 ettolitri di vino, i ristoratori, e coloro che sono esonerati dall’eseguire le dichiarazioni Agea) possono gestirla grazie a un software messo a disposizione dal SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) previa registrazione al portale e possesso delle relative credenziali. Per gli operatori è possibile affidarsi anche a software di aziende private: anche noi abbiamo messo a punto un programma che prevede una verticalizzazione sul settore del vino che compie in automatico la trasmissione di dati.
Il sistema telematico elaborato dal Ministero si colloca entro un piano di regolamentazione della tenuta del registro che fa capo a leggi nazionali ed europee e in questo modo l’ICQRF può ottemperare in maniera più efficace (e senza doversi recare ogni volta in loco) ai propri compiti di controllo, verifica e monitoraggio. I vantaggi di un registro telematico sono evidenti anche per gli operatori, che potranno eliminare i vecchi registri cartacei comprese tutte le pratiche legate alla vidimazione, ottenendo così risparmio in termini di tempo, maggior sicurezza e accessibilità, minor rischio di errori, facilità nel flusso delle informazioni e nella consultazione. Materialmente, con il servizio telematico del MIPAAF essi hanno la possibilità di accedere alle informazioni relative al proprio registro, aggiornare i dati anagrafici di fornitori, destinatari e committenti e in generale gestire il registro in autonomia (oppure delegandone la gestione a terzi tramite un'apposita funzione messa a disposizione dal SIAN).
Dal punto di vista tecnico, la trasmissione dei dati è possibile tramite un servizio online di registrazione diretta delle operazioni (in linguaggio Java) oppure mediante Web service basati sul SOAP (Simple Object Access Protocol), formattati XML e che utilizzano il protocollo HTTP nell'interazione.
In generale, quella dei registri vinicoli telematici è una vera e propria rivoluzione, dal momento che introduce l'informatizzazione in un settore come quello agroalimentare che in Italia è fortemente legato alla tradizione e ai metodi di lavoro tradizionali, ma a ben vedere si tratta di una grande risorsa creata proprio per salvaguardare la tradizione e la qualità dei nostri prodotti, oltre che i lavoratori e i consumatori.